giovedì 24 dicembre 2015

BUONE FESTE!


Per questo Natale 2015 ed il nuovo anno, vi mando i miei migliori AUGURI! 

Da parte mia e della neonata Associazione ANSN Aiutiamo la Natura Secondo Natura!

Passate un sereno Natale all'insegna della conservazione della Natura! 

venerdì 4 dicembre 2015

UN "MI PIACE" PER L'ASSOCIAZIONE ANSN AIUTIAMO LA NATURA SECONDO NATURA



https://www.facebook.com/Associazione-Ansn-Aiutiamo-La-Natura-Secondo-Natura-1102251966475292/?sk=timeline&app_data

Vi invito a mettere un bel "mi piace" alla pagina facebook dell'Associazione ANSN Aiutiamo la Natura Secondo Natura, da pochissimo creata!

E vi ricordo che il 5-6 e 13 dicembre saremo in zona lancianese, presenti nei mercatini di Natale del 5 a Fossacesia, del 6 a Santa Maria Imbaro e del 13 a Lanciano :)

Venite a conoscerci e se volete fare un regalo bello e utile ai nostri animali selvatici, con una donazione minima riceverete cassette-nido e mangiatoie per uccelli, bat box e stampe naturalistiche realizzate dai nostri soci! Ci aiuterete a crescere e promuovere le nostre attività e progetti che potete visionare al dettaglio, per ora, nell’attesa che il sito sia terminato, alla pagina dell’Associazione, andando su “Informazioni” e “Descrizione lunga”.

Grazie mille e a presto!

https://www.facebook.com/Associazione-Ansn-Aiutiamo-La-Natura-Secondo-Natura-1102251966475292/?sk=timeline&app_data

venerdì 13 novembre 2015

PRESENTAZIONE dell'ASSOCIAZIONE ANSN AIUTIAMO LA NATURA SECONDO NATURA_22.11.2015





Da presidente della neonata Associazione ANSN Aiutiamo la Natura Secondo Natura, vi invito DOMENICA 22 NOVEMBRE ore 17.15-19.15, presso la sala convegni del Centro Servizi per il Volontariato (CSV) di Lanciano, in via Ortona 6 ( l'edificio precedente a quello del bocciodromo, in Loc. Olmo di Riccio, sulla via di fronte alla Chiesa) dove si terrà l'incontro di presentazione delle finalità ed attività previste dell'Associazione ANSN, la raccolta delle prime adesioni e l'accoglimento delle proposte di chi voglia promuovere le proprie esperienze professionali e hobbistiche attraverso l'associazione.

Non mancate e diffondete la notizia! 
A presto!

Sante Cericola.


Di seguito il link all'evento Facebook:

https://www.facebook.com/events/1664737313795656/


mercoledì 9 settembre 2015

NEWS "IN AZIONE PER LA PICCOLA FAUNA"




Carissimi vi ricordo che chi vorrà partecipare alla parte pomeridiana del corso (realizzazione di cassette-nido o mangiatoie invernali per uccelli) e chi vuole rimanere a pranzo al River, ha tempo di prenotare fino a venerdì sera 11 settembre.

Inoltre ogni gruppo di lavoro riporterà a casa ciò che costruirà!  ;)


Il luogo del corso sarà la sala conferenze della suggestiva Riserva Naturale e Oasi WWF Lago di Serranella, a Sant'Eusanio del Sangro, C.da Brecciaio (ingresso a circa 1km dal Ristorante River).


Per qualsiasi chiarimento, informazione, prenotazione, non esitate a contattare il numero o le email in locandina!





Grazie! 
Ci vediamo il 13!

sabato 5 settembre 2015

CORSO "IN AZIONE PER LA PICCOLA FAUNA"



Il blog delle CASSETTE-NIDO (www.cassettenido.blogspot.it) vi invita al seguente corso, presso la Riserva Naturale Regionale "Lago di Serranella", il 13 settembre 2015 (C.da Brecciaio - Sant'Eusanio del Sangro - CH), a partire dalle 9.00. 

Per informazioni di dettaglio potete consultare la pagina dell'evento su facebook, al link https://www.facebook.com/events/1665865293627330/







Grazie e... 
...ci vediamo il 13 settembre! :)


sabato 18 luglio 2015

UN FREQUENTATORE DELLO STAGNO: Crocothemis erythraea



Questa mattina, da un posatoio sul mio stagno dietro casa, un odonato, il maschio di Crocothemis erythraea

Avere uno stagno o come minimo un punto d'acqua permanente e rigorosamente con sponde non scivolose (mettere pietre che foderano le sponde, almeno agli angoli), assicura un sicuro punto d'acqua ad una moltitudine di animali, oltre che un habitat per molti piccoli e piccolissimi animali acquatici. ;)




Le foto sono state fatte con una fotocamera compatta, una Nikon Coolpix S6600; questo per dire che chiunque di noi, con un po' di pazienza e devozione, può fare foto belle, certo non eccezionali, ma è un sistema accettabile per conservare bei ricordi e un piccolo archivio fotografico della biodiversità attorno casa ;)

[Sante Cericola, 18.07.2015 - Gruppo Facebook https://www.facebook.com/groups/119981468560/?fref=ts]


giovedì 9 luglio 2015

UN GRADITISSIMO OSPITE DI STAGNO E GIARDINO: IL ROSPO!



Dietro casa, nel mio stagnetto, tra tanti uccelli (verzellini, verdoni, merli, zigoli neri e tanti altri) e varie libellule e vespidi a bere, osservo un Rospo comune (Bufo bufo) che se ne sta in acqua e verso sera esce e raggiunge la tana che ha a circa 10 metri, sotto delle piante, al fresco di un muretto. Corre veloce quando, allo scoperto, in tratti senza vegetazione, deve raggiungere la tana. Una volta lì entra e esce ormai di notte, rimanendo appostato o spostandosi, pronto per la caccia notturna.


Ecco alcune foto, dallo stagno alla tana...e un commento finale.  ;)

























PS

Come scrivevo a una foto su rospo l'anno scorso, vedere rospi mi fa capire che nella mia zona non c'è impatto chimico in agricoltura...e infatti tutt'attorno non ci sono vigne o altre colture che fanno uso dilagante di prodotti chimici fitosanitari, letali direttamente o indirettamente ai piccoli animali.

I piccoli animali come i rospi scompaiono rapidamente in zone cementificate, urbanizzate, trasformate, "ripulite"; soffrono e si riducono fortemente di numero per la frammentazione e alterazione degli habitat data da strade, muri invalicabili, reti fini di confine, trattamenti chimici, ecc ecc.

Se non vogliamo considerare la conservazione della Biodiversità un valore in sé, se vogliamo considerarla una questione meramente utilitaristica, chi ha un orto a gestione famigliare, chi fa agricoltura biologica o ha un giardino, sa che il Rospo comune lavora per noi! Quindi paghiamolo rispettandolo! :)

Ricordo in fine che in Abruzzo, come in altre regioni, il Rospo, assieme ad altri anfibi, rettili e vari insetti e altra piccola fauna, sono tutelati!

La Legge della Regione Abruzzo n° 50/93 e s.m.i. ne vieta la cattura, l'asportazione dall'habitat naturale, la detenzione in cattività, il maltrattamento, l'uccisione e il disturbo, distruzione e deterioramento degli ambienti di vita, di riproduzione, di frequentazione. E' prevista una pesante sanzione a tali violazioni.

[ Sante Cericola​, 08.07.2015 - Gruppo Facebook https://www.facebook.com/groups/119981468560/?fref=ts]

[Blog da citare: http://aiutiamolanaturasecondonatura.blogspot.it/2015/07/un-graditissimo-ospite-di-stagno-e.html]

mercoledì 20 maggio 2015

NON C'E' PIU' RELIGIONE ORNITICA! CINCIARELLA PORTA AI NIDIACEI PEZZI DI CILIEGIA! :D





Stamattina ho girato un po' di video alle cassette-nido e vi mando in anteprima una foto sconvolgente, da non crederci!



Durante i dieci minuti di riprese alla cassetta "Foglia 01", del '95 (la mia prima cassetta-nido, come voi tutti sapete) una Cinciarella (Cyanistes caeruleus) porta più volte ai nidiacei dei pezzi di ciliegia!
Oh cinciarelle???! Ora siete diventate frugivore??? C'è da riscrivere qualche manuale...
Presumo che lo faccia per dissetarli, date le condizioni di caldo over 30°. Voi che ne pensate?





Sante Cericola, 20.05.2015 
Gruppo Facebook
Blog da citare


Testo e Foto di Sante Cericola


mercoledì 13 maggio 2015

ORCHIDEE E GESTIONE DELL'ULIVETO – NO AL DISERBO!!!



Orchidee in uliveto che non viene zappato da 21 anni: a tutti gli effetti si creano le condizioni di un prato stabile che ospita tante comunità di erbe selvatiche quante sono le varie condizioni di umidità, tipologia ed esposizione del suolo.

Per garantire la conservazione delle orchidee nei prati stabili coltivati, come l'uliveto in esame, da cui le foto allegate, è preferibile sfalciare non prima di metà giugno o comunque dopo il disseccamento naturale delle orchidee. 



In Abruzzo tutte le orchidee, dalle più comuni alle più rare, sono specie protette, di cui è vietata la raccolta e la distruzione.


In foto, in ordine, scendendo: Orchis italica (1 solo esemplare – mai visti prima in zona), Ophrys apifera (circa 15 esemplari trovati 0,25 ettari dell’uliveto), Orchis purpurea, specie ben più comune (più di 40 esemplari in 0,25 ettari di uliveto).











Pensate a chi diserba gli uliveti e i campi coltivati ed elimina tutto il potenziale floristico locale creando quello sterile effetto di campo nudo-terra bruciata…Ora pensate che il diserbo si sta diffondendo tantissimo negli uliveti e vigneti: intere aree si stanno impoverendo di flora e fauna e lo vedete poi nelle poche specie di insetti presenti e nella densità sempre più esigue delle poche specie di uccelli nidificanti. 

NO AL DISERBO! MENO CHIMICA C’E’ IN AGRICOLTURA E PIU’ C’E’ VITA, ALTA BIODIVERSITA’...E SALUTE UMANA!




COME GESTIRE UN ULIVETO IN MODO PIU' NATURALISTICO? E LA PRODUTTIVITA' VIENE INFLUENZATA?



Nella gestione dell'uliveto (e dei frutteti in generale) l'attenzione sta nel periodo degli sfalci e nell'evitare erbicidi e pesticidi . Non si tratta di lasciare il terreno abbandonato ma semplicemente e solamente sfalciato meccanicamente o col decespugliatore, dopo le sfiorite della maggior parte delle specie, di solito a fine giugno. Se si ha esigenza di tagliare l'erba per la ricrescita esuberante a causa della concimazione, una buona pratica è tagliare solo per un raggio di circa 2 metri attorno ad ogni pianta di ulivo e rimandare lo sfalcio a raso su tutto il terreno al termine di tutte le fioriture di tutte le piante di campo (se necessario), così da prolungare i servizi ecologici che un ecosistema a prato offre agli animali. 

Il massimo sarebbe effettuare lo sfalcio sotto le piante e tagliare tutto il resto a fine settembre, inizi ottobre, di modo da avere l'erba tagliata solo per posizionare le reti per la raccolta delle olive.

Nel mio uliveto semplicemente con la gestione degli sfalci, da ormai 21 anni, c'è un patrimonio di biodiversità vegetale (e di conseguenza animale) che non ha eguali in tutta la zona. Si è creato un effetto "rifugio" e "serbatoio" per molte specie ormai rare o sparite nell'agricoltura industriale. 

La produzione dell'uliveto non è influenzata in modo significativo. Ciò che influenza la produzione sono i cicli naturali delle piante, legati agli eventi meteorologici e alla concimazione, di cui si devono evitare gli eccessi e gli scoli sul resto del terreno perché la nitrificazione del terreno tende a banalizzarlo in termini di numero di specie vegetali: se ne avvantaggiano poche specie e molto diffuse...In fine, la pratica del non zappare-fresare gli uliveti è quella sostenuta dalla maggior parte degli agronomi. Per chi volesse non rinunciare alla fresatura, basta effettuarla, molto superficiale, solo attorno alle piante d'ulivo. 


Blog da citare:


[Sante Cericola, 12maggio2015, gruppo Facebook https://www.facebook.com/groups/119981468560/?fref=ts]


CericolAmbiente&Natura sostiene l'agricoltura naturalistica e biologica e offre la sua consulenza per lo studio e la conservazione della biodiversità, fornendo tra le altre, anche le modalità di gestione dei campi coltivati e dei giardini, atte a conservare la biodiversità. 



Testo e foto di Sante Cericola


martedì 28 aprile 2015

MIGLIORAMENTO NATURALISTICO DI UN GIARDINO POVERO, DI SOLA ERBETTA



Negli ultimi anni, al fine di migliorare naturalisticamente il mio prato di sola erbetta, ho prodotto le seguenti operazioni ed il risultato è che, per un lembo piccolissimo di territorio, ho creato delle condizioni che matureranno sempre più negli anni e che favoriranno la ricerca del cibo da parte degli uccelli insettivori, frugivori e semivoli; inoltre le siepi informali di piante autoctone che cresceranno forniranno altro cibo, rifugio, sito di sosta ad uccelli e piccoli mammiferi come il riccio ed il prato, nella parte lasciata al naturale, a fronte delle 3 specie di tre anni fa, delle circa 10-12 specie attuali, si arricchirà sempre più di piante che seppur comuni nel territorio, sono tuttavia utili agli insetti e agli uccelli.





Cosa ho fatto?

1 – Ho favorito la sostituzione naturale dell’erbetta con piante spontanee, educate allo sfalcio, rimpicciolite negli anni.

2 – L’anno scorso ho piantato: una siepe di un arbusto autoctono utilissimo agli uccelli, il Biancospino (Crataegus monogyna); una siepe di Alloro selvatico (Laurus nobilis) recuperando plantule destinate ad essere sfalciate, in campagna; una siepe di 5 piante di Rosmarino.

3 – Tre anni fa ho piantato un ciliegio; sull’altro lato del prato l’anno scorso ho piantato 2 Berrette da prete (Euonymus europaeus), piante selvatiche ottenute da seme.


4 – Lo sfalcio del prato l’ho ritardato nel tempo, per mantenere al massimo le fioriture, soprattutto quelle di piante selvatiche che producono nettare come il Soffione (Taraxacum officinale) ed altre.


5 – Proprio per conservare una parte delle fioriture e mantenere lembi con piante selvatiche, ho fatto uno sfalcio differenziato: dopo aver selezionato le aree del prato più ricche di specie selvatiche, ho lasciato quelle parti senza passarci con il tagliaerba. Eventuali futuri sfalci estivi di queste aree le farò ad un’altezza di minimo 25 cm.


6 – Non faccio uso di nessun tipo di prodotto chimico fitosanitario ma solamente di rimedi casalinghi innocui: quando ad esempio i piccoli biancospini piantati l’anno scorso, sono stati colpiti dal mal bianco, li ho nebulizzati con semplice bicarbonato e acqua ed ho bloccato sul nascere l’attacco dell’oidio.


7 – Ho istallato sul prato una mangiatoia per uccelli selvatici, che rifornisco nel periodo invernale, oltre che una cassetta-nido nelle immediate vicinanze, abitata da una coppia di codirossi che catturano anche i vari insetti che si involano dal prato non sfalciato.



Una delle piantine di Alloro della siepe piantata nel 2014.

Una delle piantine di Biancospino, della siepe piantata nel 2014.


COSA DEVO FARE ANCORA: far ricoprire il muretto dello scivolo che porta al garage con delle piante d’edera (Edera elix, specie nominale, non cultivar); vorrei piantare ancora un profumatissimo e bellissimo alberello autoctono: l’Orniello (Fraxynus ornus).


ALCUNE FOTO

Ecco di seguito una carrellata di foto dello sfalcio conservativo del prato e le siepi di Biancospino e Alloro ai margini, piantati l'anno scorso. (Il testo continua sotto, dopo le foto).












COSA HO FATTO DA 20 ANNI A AD OGGI ATTORNO CASA



Su un lembo di terreno affianco ad un muretto, circa 15 anni fa ho seminato il rustico e spinoso Prugnolo (Prunus spinosa): ora è una bella siepe fruttifera che assieme ad altri alberi ed arbusti autoctoni, un orniello, vari sanguinelli (Cornus sanguinea), due alberi di alloro (Laurus nobilis) e vari alberi da frutto, utilizzando la tecnica dello sfalcio conservativo di lembi di vegetazione erbacea ed ammucchiando le potature, mai bruciate, assieme ad un rifugio per ricci, varie cassette-nido e ad uno stagno, contribuiscono a mantenere alta la ricettività faunistica attorno casa mia. Ma tutto questo sarà oggetto di un altro, futuro post!



Spero che questi miei consigli possano ispirare qualcun altro a migliorare naturalisticamente il loro giardino povero di alberi, arbusti, rampicanti…e piccoli animali selvatici! Per qualsiasi delucidazione o consiglio, contattatemi!



[Sante Cericola, 28.04.2015 – Fonte da citare: Sante Cericola - http://aiutiamolanaturasecondonatura.blogspot.it/2015/04/miglioramento-naturalistico-di-un.html].


CericolAmbiente&Natura sostiene il miglioramento naturalistico dei giardini, delle aree verdi, dei campi coltivati e offre la sua consulenza per lo studio e la conservazione della biodiversità, fornendo tra le altre, anche delle linee guida di gestione dei giardini, delle aree verdi, dei campi coltivati, atte a conservare la biodiversità. 



Testo e Foto di Sante Cericola


sabato 25 aprile 2015

LA PRIMA E L’ULTIMA CASETTA NIDO PER UCCELLI



LA PRIMA...



Nella foto sopra vi presento, nostalgicamente, per chi non se la ricordasse in vecchi post, la mia prima cassetta-nido, il mio primo tentativo, un po’ affidato alla casualità di allora, di realizzare una casetta nido per uccelli selvatici senza ancora aver alcuna cognizione tecnico-scientifica della cosa…Appesa ormai nel lontano marzo 1995, dopo 20 anni e l’ultimo restauro di quest’inverno (solo il tetto non è origine), sta ospitando una coppia di cinciarelle. Per decenni ha ospitato solo codirossi: nel suo ventennale la “Foglia 01” come la chiamo, dal marchio a fuoco che le ho impresso sulla facciata, ancora leggibile, festeggia con le cince! :D


...E L'ULTIMA CASSETTA-NIDO




Nella seconda foto sopra vi presento l’ultima mia cassetta-nido, un prototipo integralmente costruito con pannelli di recupero da 27mm di spessore, del tipo giallo per le armature da carpenteria, sverniciato. Questo tipo di “listellare” è formato da uno strato interno di lamellare ricoperto esternamente in ognuna delle due facce da un altro strato esterno di pannellatura, a fibra incrociata con la sottostante. Per l’occasione ho usato ganci a leva (non il classico sistema gancio-occhiello) per rendere ispezionabile il tetto. Nel suo battesimo la “TM01”, datata 02 febbraio 2015 (giorno dell’istallazione), sta ospitando una nidificazione di Passera mattugia ;)


[Sante Cericola, 25.04.2015 – Gruppo Facebook https://www.facebook.com/groups/119981468560/?fref=nf].



lunedì 20 aprile 2015

GIARDINO VERTICALE CON CASSETTE NIDO!



Stasera, intento a fare una raccolta fotografica delle cassette-nido e bat box viste nei giardini, nei parchi, lungo le strade e anche trai grattacieli (O_o) di Londra nel 2014, rivedendo una foto che avevo scattato ad un edificio col giardino verticale, ad un margine di Hide Park, ho notato che quelle macchie rosse tra le piante sono cassette-nido! :D









 [Sante Cericola, 20.04.2015 – Gruppo Facebook https://www.facebook.com/groups/119981468560/?fref=ts]


mercoledì 15 aprile 2015

NIDI ARTIFICIALI PER BALESTRUCCI




Premesso che la tutela dei nidi è irrinunciabile e che la loro distruzione è un reato, io i balestrucci li aiuto con queste strutture artificiali che mi diletto a costruire: sono quarti di sfera chiusi, dimensionalmente adatti al Balestruccio (Delichon urbicum), sia come volume interno che come foro d'ingresso. Li ho realizzati in cemento e altri materiali "leggeri" (argilla espansa e segatura); il cemento è armato con rete metallica legata alle staffe con cui ho avvitato (e posso svitare per la pulizia) la struttura ad una base di legno lamellare di 1,8 cm di spessore. 




Quest'anno ne ho realizzate alcune coppie come quella in foto. Se a qualcuno ne serve qualcuna, non ho trovato posti sufficienti dove appenderle e me ne sono avanzate alcune coppie. 




Negli anni ho notato che simili strutture si prestano ottimamente a rimpiazzare i nidi naturali malauguratamente tolti dall'uomo per le più svariate cause (ristrutturazioni degli edifici in primis): in questo caso li colonizzano subito; in altri casi, dove ci sono i nidi naturali, sono serviti ad aumentare il numero di nidificazioni; nel caso in cui c'è l'ambiente idoneo ma per il tipo di intonaco (liscio e senza cornicioni che fungano da basi d'appoggio) non riescono a fissare l'impasto di fango al muro, sono l'unica soluzione, a meno che non si renda l'intonaco del sottotetto o sotto balcone ruvido e grossolano o non si mettano mensole o sporgenze utili a far "appoggiare" inferiormente la struttura naturale e a rendere più "ruvido" e a grana grossa l'intonaco. [Sante Cericola, 15.04.2015].