PREMESSA
Per tutelare l'intero ordine dei Chirotteri nel medio e lungo periodo l'unica strategia veramente efficace è quella di preservare dall'alterazione e dalla distruzione le aree più importanti per la loro alimentazione (zone umide, ecosistemi agrari inframmezzati da siepi, ambienti forestali maturi) ed aumentare l'idoneità degli habitat nei loro confronti, in particolar modo proteggendo i loro rifugi (alberi vetusti, seccaginosi, secchi, con cavità, fessure o cortecce sollevate e grotte, miniere abbandonate, edifici monumentali e sottotetti con aperture, di case rurali).
Ciò premesso, l''utilizzo delle bat box è da inquadrare come un nobile tentativo di offrire un rifugio ai pipistrelli, in un ambiente banalizzato dall'uomo, purché sussistano le condizioni per la loro sopravvivenza (disponibilità di cibo ed habitat idonei).
ALCUNE MIE REALIZZAZIONI DI BAT BOX
Ecco una bat box!
Bat box a volume interno grande, da parete
Prima dell'avvento in Italia dei modelli di bat box promossi a partire dal 2007 dal Museo di Storia Naturale di Firenze, rinnovati per l'avere una fessura di aerazione per una ottimale stratificazione dell'aria a varie temperature, le bat box erano scatoloni di legno con volumi interni notevoli...Tuttora ancora validi per le specie spiccatamente forestali.
Bat box a volume interno grande, da albero
Bat box come da progetto proposto dal Museo di Storia Naturale "La Specola" di Firenze
Porre una retina ambo i lati interni alla struttura è un'alternativa un po' meno naturale alle classiche scanalature nel legno, che in ogni caso non devono essere distanziate più di 5-7 millimetri l'una dall'altra, sempre che usiate tavole piallate. Infatti una valida alternativa è usare tavole non piallate nei lati interni, fatte rimanere "ruvide", per assicurare comunque una presa ottimale da parte dei pipistrelli.
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